Let's have some fun!

Di certo non spendevo quella nottata a Las Vegas rimanendo a casa a disfar le valigie. Avrei voluto passare una serata con Abby, anche lei era d'accordo con me ma mi avvisò che mi avrebbe raggiunto più tardi, dopo essersi fatta ancor più bella. Alzai le spalle uscendo di casa, bah le donne, persino per fare un giro sulla giostra del calcinculo devono mettersi in tiro. Ah beh, io a differenza sua possedevo una cosa chiamata bellezza naturale, quindi anche indossando un sacco della spazzatura avrei attirato lo stesso molto sguardi femminili e non. Quando arrivai al luna park parcheggiai la macchina e scesi iniziando a passeggiare tra la tanta gente che quella sera si divertiva in quel luogo, in attesa di trovar qualcosa o qualcuno di interessante...
Alex

Mi sentivo un po' stupida ad andare al Luna Park da sola, ma era il prezzo che dovevo pagare per essere nuova e senza amici. Solo che stare a casa era una gran rottura e continuando in quel modo non avrei mai conosciuto nessuno.
Mi feci coraggio, mi vestii sportiva con un paio di converse, shorts e una maglietta giallo fluo e andai al parco.
C'erano tutte coppiette o gruppi di amici. Mi sentivo proprio fuori luogo.

Guardai spazientito l'orologio, ero appena arrivato e già cominciavo a essere stufo di trovarmi là, non perchè non ci fossero divertimenti, le giostre non mancavano ma...farle da solo non era il massimo. Ero così annoiato e irritato che mi resi conto di aver scaraventato una ragazza per terra, con un urto della mia spalla, solo dopo qualche secondo da quando il fatto era successo. Cazzo. Sussurrai abbassandomi su di lei. Scusami! Esclamai immediatamente osservando il viso della ragazza, seduta a terra a causa mia.

Quei dannati sassini mi si era infilzati nella pelle delle gambe facendomi sentire un male cane. Mi resi conto solo in quel momento di essere caduta a causa di qualcuno che mi stava osservando, scusandosi.
Non era la prima volta che mi capitava di finire con il cul* per terra. Ma questa volta mi facevano malissimo i sassolini.
Mi morsi le labbra, soffocando un gemito e guardai il ragazzo sopra di me che mi guardava.
Non è niente.. cercai di dire più tranquillamente possibile.

Nonostante la sua risposta non mi sentivo rassicurato per niente. Non le porsi una mano, bensì l'afferrai saldamente rimettendola in piedi con un gesto delicato. Non ti avevo proprio visto. In realtà io dal mio metro e novanta riuscivo quasi a vedere persino la città di New York da lì, e lei non era certo una ragazza che passava inosservata - si era molto carina, esatto - ma quella sera ero troppo sovrappensiero per guardarmi attorno. A proposito della sua bellezza, gli occhi mi caddero inevitabilmente sulle sue gambe scoperte, solo allora spalancai gli occhi. Vieni siediti. Indicai la panchina lì vicino. Pur essendo quello un invito lo dissi con un tono in grado di far capire che non ammettevo repliche. A causa mia le sue gambe erano torturate da qualche sassolino dispettoso, non poteva dirmi di no.

Era altissimo, cavolo. Me ne resi conto non appena mi afferrò rimettendomi in piedi. Stavo per dirgli che potevo fare da sola, ma era stato così delicato e veloce che sembrava avesse le mani di velluto.
Non importa.. tentai di protestare, ma la sua espressione mi fece ubbidire e anche venire da ridere.
Non essere così serio! Dai.. Non mi sono fatta niente. Solo qualche piccolo graffietto!
Gli sorrisi dolcemente. Era davvero gentile.

Alzai lo sguardo su di lei. Sembravo davvero così serio? Con tutto ciò che avevo vissuto in quegli anni era normale che lo fossi diventato in certe situazioni, ma non potevo di certo stare lì a spiegarle la mia vita. Sicura? Guarda che mi arrabbio se mi dici bugie u.u Dissi fingendo un'aria minacciosa.

Ridacchiai, massaggiandomi il sedere. Cercai di guardarmi le gambe, ma la pelle dietro non riuscivo a vederla.
Non sanguino mica, vero? chiesi allarmata.
Guardai il ragazzo e sorrisi imbarazzata. Non mi poaceva il sangue.

Alla sua domanda osservai le sue gambe, con molto piacere, e scossi la testa. No, non preoccuparti. La tranquillizzai. Ma oggi è il tuo giorno sfortunato: hai appena vinto un giro gratis con me su una giostra, certo appena riprenderai l'uso delle gambe. Le dissi sorridendole. Mi dispiace ma la richiesta non è rimborsabile e non si può dire no.

Scoppiai a ridere, annuendo e alzando le mani.
Va bene, farò questo giro con te! mi toccai un po' le gambe. Il dolore stava passando.
Mi alzai e mi sgranchii le gambe.
Sto bene.. Possiamo andare! dissi sorridendo.

Sorrisi soddisfatto della sua risposta. La osservai nella speranza che si sentisse meglio. E così fu! Allora... Lasciai la frase in sospeso in attesa che mi dicesse il suo nome. Dove vuoi andare?

Scrollai le spalle. Mi piacevano tutte le giostre.
Ti va di farle una dopo l'altra? ridacchiai soddisfatta.
Poi gli sorrisi.

Oh non desideravo altro! Fare una giostra dopo l'aria insieme a una bella ragazza come lei...il sogni di ogni uomo. Osservandola un'improvviso pensiero malizioso mi sconvolse la mente...ma è meglio non dirlo. Va bene! Esclamai allegramente.